La luce è l’elemento fondamentale per la fotografia, la prima cosa che dobbiamo imparare è come far arrivare la giustà quantità di luce al nostro sensore o pellicola in modo che l’immagine sia esposta correttamente, quindi ne troppo chiara ne troppo scura.
Questo possiamo farlo grazie a 3 elementi della fotocamera, che abbiamo già visto nell’articolo “La fotocamera com’e’ composta” , se non lo avete letto fatelo prima di proseguire.
3 METODI PER DOSARE LA LUCE IN FOTOGRAFIA
IL DIAFRAMMA
Il diaframma è un foro che allargandosi e stringendosi permette di dosare la quantità di luce che colpisce il nostro supporto sensibile (sensore o pellicola)
L’apertura del diaframma viene rappresentato con dei valori standard
1,4 – 2 – 2,8 – 4 – 5,6 – 8 – 11 – 16 – 22 – 32
Cambiando questi valori sulla fotocamera, cambierà la larghezza del diaframma , facendo passare più o meno luce.
La corrispondenza di questi valori è inversa, nel senso che al numero più basso corrisponde un diaframma più aperto, quindi più luce verso il supporto. Al numero più alto invece corrisponde un diaframma più chiuso , quindi meno luce verso il supporto sensibile. Cosi come vedete nell’immagine.
Quindi in sostanza aprendo e chiudendo il diaframma abbiamo la possibilità di cambiare la quantità di luce che facciamo arrivare sulla nostra pellicola o sensore, creando un’immagine più chiara o più scura secondo le nostre esigenze.
Per fare un’esempio banale, se scattiamo in pieno sole useremo diaframmi più chiusi (quindi 11, 16 o 22 ecc…) se scattiamo di sera o in interni con poca luce useremo diaframmi più aperti (quindi 2,8 – 4 ecc…)
IL TEMPO
Il tempo viene scandito dall’otturatore, una tendina che aprendosi permette alla luce di passare , bloccandola nel momento in cui si chiude. In base al tempo che l’otturatore rimane aperto la luce che arriva sul supporto potrà essere tanta o poca.
La quantità di tempo che l’otturatore rimane aperto viene rappresentato con dei valori corrispondenti ai decimali di secondo.
1/125 rappresenta una frazione di secondo che corrisponde esattamente a 1 secondo diviso in 125 parti, cosi via per tutti gli altri valori 1/30 è 1 secondo diviso in 30 parti e quel tempo sarà la durata di apertura dell’otturatore.
Chiaramente più teniamo aperto l’otturatore è più luce passerà , nemo tempo teniamo aperto l’otturatore e meno luce arriverà al supporto sensibile.
Combinando questi 2 valori tempo e diaframma abbiamo la possibilità di dosare la quantità di luce nel modo che vogliamo, ovviamente la scelta se variare il tempo o il diaframma dipenderà anche da altri fattori che modificano l’immagine finale, ma questo potrete trovarlo in altri articoli dedicati.
Qui vogliamo partire dalle basi e cominciare con il primo passo importante, una fotografia per essere esposta bene deve raccogliere la giusta quantità di luce, adesso sappiamo come fare utilizzando il tempo o il diaframma o entrambi.
Ma parlavamo di 3 parametri , vediamo quindi l’ultimo elemento essenziale.
LA SENSIBILITA’
La sensibilità dipende invece dal supporto sensibile, da come reagisce alla luce. Un supporto più sensibile avrà bisogno di meno luce per creare un’immagine corretta. Al contrario un supporto, che sia pellicola o un sensore impostato su una bassa sensibilità avrà bisogno di più luce per creare un’immagine corretta.
La sensibilità si misura con dei valori chiamati oggi uniformemente ISO.
I valori bassi rappresentano una bassa sensibilità, quindi 100 ISO sensibilità bassa utilizzato in presenza di grande quantità di luce, mentre 1600 ISO sensibilità alta quindi utilizzabile in presenza di una debole quantità di luce.
Questo parametro entra in campo con l’avvento del digitale, mentre nell’epoca della pellicola era molto meno influente perchè dipendendo dalla pellicola non poteva variare ad ogni scatto, ma rimaneva fisso per l’intera durata del rullino.
Con il digitale invece abbiamo la possibilità di variare questo valore ad ogni scatto e quindi utilizzarlo in modo più attivo.
Conclusioni
Con questi 3 elementi ora possiamo tranquillamente dosare la quantità di luce che colpisce il nostro supporto sensibile, vedremo nei prossimi articoli come capire quanta luce dobbiamo raccogliere per creare un immagine esposta bene e comunque come noi desideriamo.
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