Il servizio fotografico in stile reportage trasforma il fotografo in un ibrido mitologico , mezzo giornalista e mezzo pittore.
Catturare i momenti intensi senza l’intervento del fotografo
La capacità di catturare i giusti momenti durante tutta la giornata non è certo cosa banale. Bisogna sicuramente essere esperti dei momenti canonici del matrimonio, ma questo non basta, bisogna avere una certa sensibilità e attenzione nel capire le persone.
-Consiglio n°1 per cominciare è bene tenere d’occhio le persone giuste, gli invitati più estroversi ad esempio sapranno regalarti momenti più allegri e divertenti da fotografare, grandi risate , attimi di follia e divertimento. Questo aiuterà a creare un racconto migliore.
Sempre continuando con il primo consiglio non dimenticate le persone più sensibili e predisposte ad emozionarsi quel giorno, la madre della sposa che piange, la sorella che abbraccia stretta stretta la sposa e gli occhi lucidi delle persone.
Insomma il primo consiglio è:
state molto attenti alle emozione delle persone e sopratutto alle persone che esprimono in modo più palese queste emozioni. Il difetto delle emozioni è che scaturiscono dentro di noi e non sempre si esprimono esteriormente, quindi dobbiamo essere bravi a cogliere le poche che si palesano e quindi le poche fotografabili.
In questo caso inserirei una postilla , nel fotografare gli invitati cercate di immortalare immagini di persone sorridenti, allegre e si divertono, evitate di fotografare gente annoiata che sbadiglia o dorme anche se presenti . Il compito del fotografo è quello di raccontare una bella giornata e non solo di mostrare la verità.
Gli sposi , i parenti stretti e gli amici percepiranno il matrimonio tutti in maniera differente e cosi anche il fotografo ed è proprio la nostra visione di quella giornata che dobbiamo trasmettere agli sposi. Quindi dobbiamo fare in modo che la nostra visione o il nostro racconto sia semplicemente bello
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“Se aspetti, la gente si dimentica della tua macchina fotografica e l’anima affiora, diventa visibile” – Steve McCurry
Questo lo copierei come secondo consiglio, in molte situazioni è bene avere pazienza, se rimani in camera con la sposa mentre si prepara dopo poco smetterà di stare attenta alla macchina fotografica, si stancherà di guardarti e sorridere appena avvicini la fotocamera all’occhio ed è allora che comincerai ad avere immagini naturali e spontanee.
La stessa cosa vale per il ricevimento, montate un bel 80-200 F 2,8 , piazzatevi in un angolino e scrutate la gente intorno con la fotocamera all’occhio, dopo un paio di minuti le persone, vi prenderanno per scemo, però saranno più rilassati e smetteranno di stare attenti all’obiettivo.
Per concludere questo primo articolo sul reportage, ma altri ne arriveranno, vorrei ricordare una cosa importante.
Come dicevo all’inizio dobbiamo essere una figura metà giornalista e metà pittore, va bene documentare tutto spontaneamente, ma non dimentichiamo che le nostre immagini devono essere belle, devono stupire e affascinare, quindi non dimentichiamoci la tecnica, utilizzare dei flash aggiuntivi per creare una luce piacevole è spesso importante.
Cercare di cogliere con un pannello riflettente la luce del sole da direzionare sugli sposi, non vuol dire eliminare la spontaneità.
In chiesa piazzare 2 flash dietro agli sposi per avere dei bei controluce e magari illuminare la navata con gli ospiti è sempre una bella idea.
Fare reportage non significa scattare a caso o per forza con la luce che casualmente mi trovo, avere tutte fotografie piatte e sgranate in chiesa (che poi magari devo fare tutte in bianco nero per cercare di salvarle) solo perchè non ho voglia di montare un flash non è reportage, si chiama pigrizia o incapacità.
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